Chiusi in una casa circondata da un bosco inospitale, due bambini si dicono addio. Sono finiti tra quelle mura perché entrambi sognano gli animali: il protagonista spera di scorgere i loro occhi obliqui dalla finestra e di essere privo di nome; il fratello Leo modella le loro forme nel buio. Ma i due non sanno che perdere la propria umanità è una questione di cuore, di sangue.
Riccardo Meozzi, al suo esordio, scrive una fiaba nera e selvatica, capace di raccontare ciò che possiamo desiderare tramite le venature dei boschi e il volo degli uccelli, mentre le tavole di Giulia Pex ci mostrano quali sono i sogni dei bambini, degli animali e delle creature che riescono a vedere al buio.
Riccardo Meozzi è nato nel 1994 a Città di Castello. Scrive narrativa e non-fiction. Suoi racconti sono apparsi in svariate riviste, fra cui «Crapula Club», «Verde Rivista» e «Tre Racconti». Dal 2021 collabora con CaLibro Festival. Sempre nello stesso anno ha raccolto le memorie operaie della Buitoni, confluite poi nel progetto “La città nella città”.
Giulia Pex è nata nel 1992 nella remota provincia di Varese. Dopo aver intrapreso studi fotografici, decide di dedicarsi totalmente all’illustrazione. Dal 2018 collabora attivamente con «Il Corriere della Sera», e nel 2019 esordisce con la sua prima graphic novel Khalat (Hoppipòlla Edi- zioni), edita successivamente anche in Francia e Spagna. Linee nette a matita e acquerelli leggeri contribuiscono a dare vita al suo immaginario, nel quale quiete e turbamento trovano spazio e coesistono pacificamente.
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